Palestina sotto attacco

29 settembre 2025 – Alla fine della settimana in cui la rabbia popolare contro il genocidio in corso a Gaza e la complicità vigliacca del Governo Meloni con Netanyahu è esondata e nelle ore in cui tutti gli occhi sono puntati sulla Global Sumud Flotilla che ha ripreso la sua navigazione verso la Striscia ripubblichiamo aggiornato lo speciale di MilanoInMovimento dedicato alla tragica vicenda del popolo palestinese. Pubblicato nel dicembre 2023 quando ancora la narrazione pubblica in Occidente era dominata da conformismo e pavidità anticipava quello che oggi è sotto gli occhi di tutti e tutte

Abbiamo pubblicato questo speciale il 7 dicembre 2023, a due mesi dall’attacco di Hamas e dall’inizio della rappresaglia israeliana contro Gaza. All’epoca i morti, nel solo arco di 60 giorni, avevano già superato le 15.000 unità e si parlava di quasi 2 milioni di profughi in una strettissima striscia di terra. Nel frattempo si erano moltiplicati in modo esponenziale gli attacchi dell’accoppiata coloni-esercito nei Territori Occupati della Cisgiordania allo scopo di scacciare i palestinesi dalle loro terre.
Col passare dei mesi abbiamo aggiornato più volte questa introduzione e il numero dei morti è via via aumentato esponenzialmente senza mai arrestarsi. A oggi, 11 giugno 2025 parliamo di 62.000 morti (di cui 17.500 bambini), 111.000 feriti e 14.000 dispersi presumibilmente morti.
Nel frattempo abbiamo assistito a una tregua mediata dalla precedente amministrazione USA violata da Israele a metà mese di marzo e a una ripresa feroce dell’offensiva. L’attuale amministrazione americana è schierata senza se e senza ma con Netanyahu e la sua banda di macellai suprematisti e la prospettiva della totale pulizia etnica nella Striscia di Gaza sembra giorno dopo giorno farsi concreta anche perché quel piccolo territorio è ormai ridotto a una distesa sconfinata di macerie che gli ha fatto assumere un aspetto lunare.
Di fronte alla più grande mattanza di civili dei giorni nostri qualche settimana fa anche la “scorta” al governo israeliano costituita da governi e media occidentali ha iniziato a scricchiolare e abbiamo assistito a improvvisi (e alcuni francamente improbabili) riposizionamenti anche in virtù della crescente esasperazione delle opinioni pubbliche europee di fronte all’ignavia e al doppio standard dei proprio governi. Molte parole e pochi fatti comunque. Tra questi la gigantesca manifestazione per Gaza tenutasi a Roma il 7 giugno cui hanno partecipato 300.000 persone. Dopo quasi due anni che la difesa dei gazawi era rimasta nelle coraggiose mani minoritarie dei movimenti e delle comunità palestinesi anche la sinistra istituzionale sembra essersi improvvisamente svegliata. Troppo tardi e troppo poco comunque.
Il rischio concreto è che, come titola Omar El Akkad nel suo recente libro: “Un giorno tutti diranno di essere stati contro”. Quando i gazawi saranno stati tutti massacrati o deportati. Come gli indiani d’America.

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