Palestina sotto attacco
Abbiamo pubblicato questo speciale il 7 dicembre 2023, a due mesi dall’attacco di Hamas e dall’inizio della rappresaglia israeliana contro Gaza. All’epoca i morti, nel solo arco di 60 giorni, avevano già superato le 15.000 unità e si parlava di quasi 2 milioni di profughi in una strettissima striscia di terra. Nel frattempo si erano moltiplicati in modo esponenziale gli attacchi dell’accoppiata coloni-esercito nei Territori Occupati della Cisgiordania allo scopo di scacciare i palestinesi dalle loro terre.
Nel frattempo la situazione è peggiorata drammaticamente avvitandosi continuamente. I morti, nella Striscia, secondo i dati ufficiali sono diventati più di 45.000 di cui quasi 17.500 bambini. I feriti hanno invece ampiamente superato la cifra dei 100.000. La Striscia è stata tagliata in due e la zona a Nord è diventata nei fatti una killing zone dove ogni edificio è stato raso al suolo per rendere invivibile quella zona.
La mattanza è andata avanti impalcabile nonostante le farsesche trattative messe in piedi dagli Stati Uniti (il maggior sponsor di Israele), gli ipocriti balbettii europei, la falsa indignazione dei paesi arabi e i procedimenti della giustizia internazionale per crimini di guerra contro la leadership israeliana.
La vittoria elettorale di Trump (colui che nel precedente mandato spostò l’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme infischiandosene del diritto internazionale) rende semplicemente più limpido e meno ipocrita il sostegno acritico e totale di Washington a Netanyahu e soci.
In questi mesi si è inoltre assistito all’invasione (la quarta in meno di 50 anni) del Libano, all’aumento continuo di tensione tra Israele e Iran che li ha portati a un passo dalla guerra diretta e infine, nelle ultime settimane, al rapido e inatteso collasso del regime di Assad in Siria. In tutto questo, i nostri amici e contatti a Gaza, quando non hanno perso la vita o visto morire i propri cari, continuano a soffrire nell’indifferenza della cosiddetta comunità internazionale.
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